ANTROPOLOGIA DELL'ETÀ VITTORIANA

SAGGI 6
traduzione e cura di Margherita Fusi

pp. 602
EAN: 978-88-88-060-32-3
€ 40,00

 

 

 

Comprendere l’antropologia del lungo periodo vittoriano significa fare i conti con la più grande rivoluzione intellettuale della storia dell’Occidente. Quel che avviene negli anni fra il 1840 e la fine degli anni 1880 non è infatti qualcosa di riferibile al solo ambito di una disciplina. In geologia, antropologia, etnologia, storia naturale, biologia e storia della civiltà avviene un vero e proprio sovvertimento nel modo di pensare e studiare il mondo. La collocazione dell’uomo nell’universo ne esce trasformata in modo radicale e irreversibile: da essere inserito in una breve cronologia biblica e centro del creato, l’uomo si trasforma, con l’antropologia vittoriana, in un “vivente” epifenomeno della natura inserito in temporalità di cui non riesce a intravedere i confini. Dopo l’epoca vittoriana tutto sarà diverso, il tempo, l’uomo, il senso della storia, il mondo naturale e il procedere dell’umanità. 

George W. Stocking jr. (1928-2013) è stata la figura più eminente nel campo della storia dell’antropologia. Professore di antropologia e direttore del Morris Fishbein Center for the History of Science and Medicine all’Università di Chicago, ha insegnato anche storia sociale americana e metodo storico all’Università di California, all’Università di Harvard e a Stanford. A partire dal 1983 ha diretto la rivista annuale “History of Anthropology”. In Italia è noto per i suoi importanti volumi Razza, cultura e evoluzione. Saggi di storia dell’antropologia (Milano, il Saggiatore 1985) e Gli oggetti e gli Altri. Saggi sui musei e sulla cultura materiale. (Viterbo, Ei 2000).