FREUD E L'ANTROPOLOGIA
SAGGI 8
prefazione di Lelia Pisani
traduzione di Francesco Lomax
pp. 420
EAN: 978-88-88060-45-3
€ 35,00
È noto che Sigmund Freud fu un grande appassionato di archeologia. Meno noto è che il fondatore della psicoanalisi fu un appassionato e forse ancor più profondo cultore di antropologia. In modo piano ma scientificamente ineccepibile, Edwin R. Wallace IV mostra come in realtà la riflessione antropologica sviluppata dai grandi fondatori di questa scienza, abbia costituito uno degli elementi cardini del pensiero freudiano. Il testo di Wallace ha infatti il merito di mostrare che l’interesse di Freud per la scienza dell’uomo e delle società “altre” fu tutt’altro che limitato a quegli elementi che gli permisero di scrivere un lavoro tanto controverso quale Totem e tabù. È piuttosto a Mosè e il monoteismo, o al Disagio della civiltà che occorre rivolgersi per scorgere fino a che punto lo sguardo antropologico abbia dato luogo ad alcune forme del pensiero freudiano. La presente edizione si giova di una dettagliata ricostruzione bibliografica e di ampie annotazioni.
Edwin Ruthven Wallace IV (1950 – 2008), è stato psichiatra, psicoanalista e storico, sostenitore di una epistemologia psicoanalitica sulla causalità storica, storico della medicina. Ha insegnato presso la Scuola di Medicina della Università della Georgia. È stato fra l’altro professore presso lo U.S. Army Health Services Command, la University of Southern California dove ha tenuto corsi di bioetica e di Medical Humanities, disciplina consistente nel far confluire nel campo della medicina i diversi saperi che concorrono alla conoscenza, editor di più riviste del settore e di importanti contributi alla storia della psichiatria. In Italia è già noto il suo Storiografia e causalità in psicoanalisi: un’analisi sull’epistemologia psicoanalitica e storica, Roma, 1992.